Tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, a sud della provincia di Siena, si erge il Monte Cetona. L’area collinare antropizzata del Cetona è caratterizzata dalla presenza di coltivazioni come l’olivo, la vite e i cereali che hanno contrassegnato l’economia del territorio. In quest’area, dove l’olivicoltura è una delle attività produttive simbolo in termini di qualità delle produzioni e del paesaggio, la necessità di agire in maniera organica nelle fasi della filiera, per la valorizzazione dell’olio e dell’olivicoltura, ha spinto gli olivicoltori a dare vita alla Cooperativa Agricola Olivicoltori delle Colline del Cetona.
Il progetto
La Cooperativa, oltre a trovare sbocchi di mercato per la commercializzazione dell’olio conferito dai soci, ha sempre cercato di accompagnare con attività di informazione, divulgazione e promozione delle opportunità offerte dalle politiche, i propri olivicoltori nei processi e iniziative utili allo sviluppo aziendale e della filiera olivicola. Con il progetto ASIOLBIOSI – Applicazione di nuove Strategie e tecniche Innovative in Olivicoltura Biologica in Provincia di Siena- sviluppato con la Sottomisura 16.2 del PSR 2014-2020, la cooperativa persegue l’obiettivo di introdurre le più recenti applicazioni agrometeorologiche abbinate a modelli di simulazione al fine di implementare un sistema di supporto alle decisioni (DSS) per la difesa dalla mosca delle olive e per l’individuazione dell’epoca ottimale di raccolta delle olive al giusto grado di maturazione.
I punti di forza
Punto forza del progetto è la sua rilevanza in termini di trasferibilità dei risultati in contesti come quello delle Colline del Monte Cetona, dove si punta a valorizzare la qualità del prodotto preservando, al contempo, gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale ed economica. Fornire agli agricoltori strumenti conoscitivi utili alla lotta contro la mosca dell’olivo e all’individuazione del momento ottimale di raccolta, è un elemento basilare per realizzare produzioni con elevati standard qualitativi. Inoltre, la valutazione del rischio di infestazione e l’applicazione di strategie di difesa preventive risultano fondamentali per potenziare nell’area la produzione con il metodo biologico. Nonostante si tratti di un progetto pilota, le attività sono state definite e organizzate in modo che, dopo la conclusione, le innovazioni introdotte possano essere utilizzate da operatori del territorio, olivicoltori e tecnici.
I fattori di eccellenza
- Innovazione tecnologica: la diffusione di tecniche che permettono di ridurre e ottimizzare l’uso dei prodotti fitosanitari o favorire metodi di difesa biologici o a basso impatto, associati all’utilizzo di modelli previsionali sul rischio e sulla previsione di sviluppo dei fitofagi, presentano elementi di innovazione a sostegno della sostenibilità ambientale ed economica
- Valorizzazione: sebbene il progetto coinvolga solo 1 azienda della cooperativa (soggetto diretto) e 10 soggetti nelle prove sperimentali (soggetti indiretti), le sue ricadute positive sono indirizzate verso l’intera filiera olivicola del territorio
- Maggiore consapevolezza degli olivicoltori: le attività del progetto hanno visto un forte impegno rivolto alla sensibilizzazione degli olivicoltori su come gestire i propri oliveti in maniera più consapevole soprattutto nei confronti della mosca dell’olivo ma anche su aspetti di gestione agronomica come l’irrigazione e fertilizzazioni
Focus
Intervista
I numeri del progetto
- 1 azienda agricola Capofila
- 1 studio di consulenza agronomico
- 1 azienda ICT
- 1 istituto di ricerca
Finanziamento pubblico
- 187.110,00 € – Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e di cooperazione” del PSR Toscana 2014-2020