Riqualificazione ambientale e paesaggistica di un'area degradata all'interno nel Promontorio del Gargano

Ex Cava Cisco

Foggia
A cura di
Myriam Ruberto e Giuseppe Gargano

L’ex cava Cisco era un sito soggetto a degrado ambientale dovuto all’attività estrattiva protratta fino agli anni ’60 e al suo successivo utilizzo come discarica abusiva. Ciò ha causato impatti ambientali negativi sull’intera area circostante, perimetrata all’interno di zone protette di inestimabile valore ecologico. Il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano con la realizzazione di interventi mirati ha provveduto alla rinaturalizzazione dell’area, recuperandone le funzionalità ecologiche. 

Il progetto

Nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’area dell’ex cava il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano ha utilizzato tecniche di ingegneria naturalistica per consolidare il terreno della zona soggetta a erosione e, ricorrendo a piante o parti di esse in abbinamento con inerti non cementizi (terra, legname ecc.), per eliminare i fattori di discontinuità del sito rispetto all’area circostante, ripristinandone l’armonia paesaggistica. Il miglioramento dello stato ambientale del sito è testimoniato dalla presenza di nuove specie avifaunistiche e dalla riattivazione di una piccola sorgente. Il progetto ha anche previsto la realizzazione di un’area attrezzata per i turisti ed escursionisti e la possibilità di essere utilizzato per scopi didattici e dimostrativi delle tecniche di ingegneria naturalistica, nell’ambito di cantieri didattici organizzati per la formazione di studenti universitari. 

I punti di forza

Le tecniche di ingegneria naturalistica, a poco tempo dall’avvio delle opere, hanno iniziato a produrre effetti positivi in termini di supporto ai processi naturali di rimboschimento. Questi ultimi hanno favorito la depurazione dall’inquinamento provocato dai rifiuti che in passato venivano scaricati abusivamente, con un impatto positivo sui sistemi acquatici circostanti. Il ricorso a specie autoctone ha garantito la tutela del patrimonio genetico della flora locale mentre l’utilizzo del terreno proveniente da un intervento di manutenzione di un’area vicina ha assicurato la gestione efficiente delle risorse in un’ottica di circolarità e ha scongiurato l’ingresso di specie esotiche e quindi l’alterazione dell’equilibrio ecologico dell’intera area circostante. L’intervento, inoltre, ha incluso obiettivi turistico-ricreativi, contribuendo allo sviluppo della rete di servizi per le attività escursionistiche. 

I fattori di eccellenza

  • Tutela del valore naturale del territorio per aver riqualificato un sito che impoveriva il valore ecologico di una delle aree più preziose del patrimonio naturalistico e paesaggistico nazionale. 
  • Multifunzionalità delle opere realizzate per la capacità delle opere realizzate di fornire molteplici benefici, quali in supporto alla biodiversità, la mitigazione di fenomeni erosivi e il miglioramento dell’estetica del paesaggio a una scala più ampia di quella del sito interessato dall’intervento. 
  • Sostegno alla fruizione del territorio per l’offerta di servizi a disposizione di turisti ed escursionisti che sempre più numerosi frequentano l’area, favorendo la diversificazione di attività ricreative. 
  • Diffusione delle conoscenze per l’uso didattico del sito quale esempio di buona riuscita di opere complesse ma al tempo stesso efficaci. 

Focus

Intervista

I numeri del progetto

  • 1 ha di superfice naturalizzata 
  • 4 tipologie di opere di ingegneria naturalistiche impiegate 
  • 9 specie vegetali impiegate 
  • 1 area di sosta attrezzata 

Finanziamento pubblico 

  • 415.000,00 € – P.O. FESR 2007-2013 – Asse II – Azione 2.3.4 “Risanamento e riutilizzo ecosostenibile delle aree estrattive 

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