Il bosco offre molti servizi ecosistemici, tra i quali la mitigazione del cambiamento climatico, l’attenuazione delle temperature, il miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua, la riduzione dell’erosione del suolo, la protezione dal dissesto idrogeologico, la conservazione della biodiversità e la fruizione turistico-ricreativa e culturale. Nonostante la loro importanza ambientale e socioculturale e l’estensione in costante aumento negli ultimi decenni, molti boschi versano in uno stato di abbandono colturale e culturale. Da qui la necessità di gestirli e valorizzarli per migliorare le loro funzioni e proteggere il territorio da fenomeni di instabilità come incendi e dissesto idrogeologico che alterano le condizioni naturali del suolo.
Il progetto
A San Giovanni Rotondo il versante collinare del bosco periurbano di un’area attigua ai luoghi di San Pio da Pietrelcina, ricadente nella proprietà pubblica, è costituito da rimboschimenti di conifere realizzati introno agli anni ‘60-’70. Le aree a valle del bosco sono classificate a elevata pericolosità alluvionale in quanto le piene dello scorso decennio sono arrivate dai torrenti dell’area a monte del centro abitato creando ingenti danni. Interventi di gestione forestale sostenibile e di ingegneria naturalistica sono stati realizzati con la finalità di prevenire gli incendi boschivi, di favorire i processi in atto di rinaturalizzazione e di aumentare l’efficienza regimante e di difesa del suolo. Il progetto è stato definito e attuato dal Consorzio di Bonifica Montana del Gargano in partenariato con il Comune di San Giovanni Rotondo e finanziato dal PSR 2007 – 2013.
I punti di forza
Il progetto assume particolare valenza come buona pratica di prevenzione delle alluvioni e degli incendi in un’ottica di sostenibilità e valorizzazione del bosco e del paesaggio da poter replicare nelle aree periurbane, con particolare riferimento a quelle ad alto rischio alluvionale, perché collocate a monte di un centro abitato dove defluiscono le acque in eccesso. I punti di forza si riassumono nell’approccio integrato di interventi selvicolturali e di difesa del suolo con tecniche di gestione forestale sostenibile e di ingegneria naturalistica che ha tenuto conto dei servizi ecosistemici.
I fattori di eccellenza
- Gestione forestale sostenibile per la prevenzione del bosco dagli incendi
- Fornitura dei servizi ecosistemici di regolazione per la mitigazione dell’afflusso di acqua a valle sull’abitato (alluvioni)
- Servizi culturali e turistici ricreativi
- Trasferibilità della buona pratica realizzata in altri contesti.
Focus
Intervista
I numeri del progetto
- 8 ha di diradamenti selettivi
- 37 briglie in legname e pietrame
- 400 mq di piante selezionate e piantate (tra alberi e arbusti)
- 400 m di palificate
- 206 m di palizzate
- 3.618 piantine autoctone messe a dimora nella palificata e sulle palizzate
- 600 giornate lavorative per la realizzazione del progetto
Finanziamento pubblico
- 307.000 € – Misura 226 “Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi” del PSR della Puglia 2007 – 2013