Miglioramento ambientale nell’area Parco del Vesuvio

Gli alberi del vulcano

Riserva Tirone - NA
A cura di
Rosa Rivieccio

Gli innumerevoli benefici ambientali prodotti dal bosco sono legati ai molti servizi ecosistemici che, oltre alle ricadute positive sull’aria, sui suoli e sul clima, si estendono all’intera collettività. Il valore di questi servizi è di difficile quantificazione, ma si stima che una gestione attiva e sostenibile delle foreste possa incrementarlo rendendo le attività forestali economicamente sostenibili. In un percorso di risanamento di aree forestali danneggiate da incendi o calamità naturali valorizzare l’area e proteggerla da eventi simili futuri favorisce l’implementazione dei servizi ecosistemici.

Il progetto

Il progetto è nato per riqualificare una parte dell’area boscata danneggiata da un vasto incendio nell’estate del 2017 e che ha riguardato una pineta su una superficie di circa 2.000 ettari, di cui circa 600 in misura grave. Condotta dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, che ha fornito il supporto tecnico e logistico, l’iniziativa è stata finanziata dal gruppo Colussi Misura e sviluppato e realizzato da Silverback. I principali obiettivi hanno riguardato il recupero della vegetazione danneggiata, per accelerare i naturali processi di ripresa delle associazioni vegetali compromesse, il ripristino della protezione del suolo dai fenomeni di erosione e dissesto e la protezione da futuri incendi con l’inserimento di specie autoctone maggiormente resilienti agli stessi.  

I punti di forza

Il principale punto di forza del progetto e il ripristino dell’area denudata ed esposta a rischio di erosione per l’incendio e l’inserimento di specie diverse per creare, contrariamente a quanto fatto in precedenza, un bosco misto. La messa a dimora di alberi e arbusti di tipologie differenti ha permesso di ridurre la vulnerabilità del bosco agli incendi e agli eventi calamitosi, aumentando la resilienza del nuovo ecosistema forestale in via di sviluppo. Questo approccio, innovativo per un’area protetta, ha generato l’aumento della biodiversità vegetazionale rispetto al bosco monospecifico precedente e la fornitura di servizi culturali e ricreativi per scuole e turisti grazie anche al miglioramento della viabilità sentieristica. L’approccio, inoltre, rappresenta una buona pratica replicabile in altre aree protette del nostro paese colpite da incendi. 

I fattori di eccellenza

  • Innovazione: l’intervento di rinaturalizzazione con specie diverse costituisce un approccio innovativo per un’area protetta. 
  • Aumento della biodiversità e maggiore resilienza agli incendi: grazie alla messa a dimora di specie diverse e maggiormente resistenti agli incendi che rende l’area meno vulnerabile a futuri incendi o eventi calamitosi. 
  • Servizi culturali e turistici: dopo l’intervento, una delle aree è oggetto di visite educative ambientali da parte di scolaresche e turisti. 
  • Trasferibilità delle buone pratiche: il modello sperimentato è replicabile in altri contesti. 

Focus

Intervista

I numeri del progetto

  • 3 ha superficie boscata interessata
  • 1.300 piante selezionate e piantate (tra alberi e arbusti) 
  • 10 specie autoctone selezionate 
  • 4 Km sentieri della superficie boschiva interessata 
  • 1 società che supporta il progetto (Gruppo Colussi) 

Finanziamento pubblico 

  • Nessuno 

Galleria fotografica

Casi correlati