Il quartiere di Sant’Ilario si sviluppa interamente in verticale sulla collina omonima nell’estremo Levante del Comune di Genova. In passato è stata una zona di grande tradizione agricola, nota soprattutto per l’agrumicoltura, l’olivicoltura e la floricoltura in serra. Oggi è essenzialmente un quartiere residenziale, eppure anche qui si assiste al “ritorno alla terra” che sembra caratterizzare l’economia ligure di questi ultimi anni.
L’azienda
Nel 2007 i coniugi Dorothea Costa e Alessandro Vianello decidono di abbandonare la l’attività di biologi per avviare l’azienda Agricola Dorothea Costa recuperando un terreno familiare e acquistando altri piccoli terreni, a Genova sulla Collina di Sant’Ilario. L’azienda si sviluppa su una superficie di 2 ettari composti da un oliveto e da un prato destinato alla raccolta delle essenze che costituiscono il substrato del loro prodotto principale: i funghi coltivati in serra. La strategia aziendale punta sulla coltivazione biologica di specie fungine inusuali per la tradizione culinaria del Nord Italia, il Cardoncello molto diffuso in Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e alcune province del Lazio e della Sicilia, la Morchella fungo diffuso in Europa, e lo Shiitake di origine asiatica.
I punti di forza
La riqualificazione produttiva di un territorio, che ha perso la sua vocazione originaria, ha spinto i giovani imprenditori a cambiare la loro vita, caratterizzata dall’incertezza di un lavoro precario. La loro esperienza lavorativa maturata nella ricerca universitaria e nell’insegnamento, si è rivelata un valore aggiunto, indirizzando l’attività verso una produzione di funghi innovativa e sostenibile. La coltura avviene su substrati naturali certificati biologici, raccolti direttamente in azienda. La scelta delle qualità da coltivare è stata dettata da una chiara strategia aziendale: inserirsi in un mercato di nicchia.
La strategia commerciale è frutto di una piccola indagine di mercato che ha portato a individuare come canale di vendita i ristoranti etnici, vegetariani o che propongono menu alternativi. Il prodotto si distingue su un mercato per lo più dominato da porcini e champignon.
I fattori di eccellenza
- Giovani imprenditori provenienti dal mondo della ricerca: la conduttrice è laureata in biologia e il marito è micologo con una lunga esperienza di ricerca universitaria. Queste competenze sono state determinanti per la scelta dell’indirizzo produttivo.
- Recupero del territorio e ripristino dei terrazzamenti: sono stati recuperati 1,5 ettari di oliveto e si è provveduto alla sistemazione idraulica, ristrutturando e realizzando ex-novo muretti a secco su ampie porzioni della superficie aziendale.
- Innovazione di prodotto: coltivazione di specie fungine non usuali per il territorio, prodotte e confezionate con metodi sostenibili (l’azienda è certificata biologica)
Focus
Intervista
I numeri dell’azienda
- 1,5 ha coltivati ad olivo
- 0,5 ha a prato (ferula)
- 2 lavoratori impiegati a tempo pieno (la titolare e il coniuge, coadiuvante familiare)
- 1 operaio stagionale
Finanziamento pubblico
- 45.000,00 €- Misura 112 “Insediamento giovani agricoltori” PSR Liguria 2007-2013
- 81.500,00 €- Misura 121″Ammodernamento delle aziende agricole” Bando 2008 PSR Liguria 2007-2013
- 131.600,00 € – Misura 121″Ammodernamento delle aziende agricole” Bando 2012 PSR Liguria 2007-2013