Il gruppo Cooperative agricole di Trevi S.c.a è stato fondato agli inizi degli anni ’70 ed è specializzato nel settore zootecnico e delle bioenergie. Riguardo a quest’ultimo il gruppo ha avviato la produzione di elettricità da un impianto biogas utilizzando i sottoprodotti della produzione agricola e zootecnica e da pannelli fotovoltaici. Il progetto per la produzione del biogas, che prende il nome di “Agricultural by-products recycling for biogas production”, è una buona pratica nell’ambito dell’economia circolare, che coinvolge oltre al Gruppo Cooperative Agricole di Trevi, l’Università di Perugia.
Il progetto
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Gruppo Cooperative Agricole di Trevi e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia tesa a definire il processo di produzione di biogas tramite il riuso dei sottoprodotti agricoli e dei rifiuti zootecnici e a sviluppare una filiera agro-energetica. Oltre a prevedere la generazione di impatti positivi sull’economia e l’ambiente locale, il progetto ha previsto il coinvolgimento di numerose aziende agricole e agroalimentari locali. Il progetto è stato individuato come buona pratica nell’ambito LEADER Global Eco-Inno Eco. Circular Economy in the countryside, progetto di cooperazione nato con lo scopo di creare una rete europea improntata sull’eco-innovazione e sulla green economy e favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze a livello internazionale.
I punti di forza
L’impianto di biogas del Gruppo Cooperative Agricole ha permesso di ridurre l’uso del terreno e dei suoi prodotti grazie all’utilizzo esclusivo di scarti e sottoprodotti che ha reso possibile conseguire la progressiva riduzione della quota di materie prime derivante da colture dedicate come il mais. La capacità della Cooperativa di coinvolgere un’ampia rete di partner per il reperimento di materiali di scarto (reflui zootecnici, pollina, sansa di olive, scarti della molitoria, siero di latte) garantisce la fornitura necessaria di scarti agricoli per la produzione di biogas e al contempo il loro smaltimento. Il partenariato conta sul rapporto consolidato tra i partner avviato dalla passata programmazione teso a sviluppare progetti finanziati con il PSR.
I fattori di eccellenza
- L’idea progettuale: l’utilizzo dei sottoprodotti agricoli e zootecnici per la sostituzione totale o parziale del mais insilato permette di sviluppare, in un’ottica di economia circolare, una filiera agro energetica virtuosa in grado di ridurre costi e l’impatto ambientale.
- Capacità di fare rete: con le aziende locali per la fornitura, gestione e valorizzazione di un’ampia gamma di sottoprodotti agricoli e zootecnici da utilizzare per la produzione di biogas.
- Partnership consolidata: permette di sviluppare progettualità, anche di respiro internazionale, coinvolgendo anche altri attori regionali.
Focus
Intervista
I numeri del progetto
- 620 kW capacità impianto a biogas di cui la produzione per autoconsumi è di circa il 10%
- 8.000 ore/anno funzionamento dei motori dell’impianto a biogas
- 6000 m3 capacità di stoccaggio dei sottoprodotti
Finanziamento pubblico
- 350.000,00 € – Sottomisura 4.1 “Sostegno a investimenti per il miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale dell’azienda agricola” PSR Umbria 2014-2020
- 190.000,00 € – Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie” PSR Umbria 2014-2020
- 80.000,00 € – Sottomisura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale” PSR Umbria 2007-2013