Castelluccio di Norcia si trova nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a 1.452 m slm. L’economia dell’area è strettamente legata alla pastorizia, cui si affianca l’agricoltura basata su produzioni tipiche, prima fra tutte la lenticchia. Il territorio ha un grande valore paesaggistico e naturalistico; ospita animali quali il lupo, l’aquila reale e il falco pellegrino, e annovera cime come il Vettore, tra le più alte dell’Appennino Centrale, e luoghi suggestivi come la Grotta della Sibilla e il Lago di Pilato.
L’azienda
L’Antica Cascina Brandimarte è un’azienda agricola a conduzione familiare nata all’inizio degli anni ’90. Nel 2011 Maria Rita Brandimarte ha recuperato, grazie ai fondi del PSR, una vecchia cascina di famiglia da tempo in stato di abbandono, per realizzare un agriturismo. Il 90% della produzione aziendale è reimpiegata nel ristorante o venduta attraverso vendita diretta. Le produzioni variano dal farro, alla roveja (legume locale), alla lenticchia. Le lenticchie non consumate in azienda vengono conferite alla Cooperativa della Lenticchia di Castelluccio che si occupa del confezionamento e della vendita tramite una società di distribuzione. L’azienda alleva pecore e mucche e il latte viene trasformato in ricotta presso un caseificio locale. Parte della produzione aziendale è venduta nei farmer’s market.
I punti di forza
Offerta agrituristica di qualità, recupero di un vecchio edificio rurale secondo tecniche e materiali locali e filiera corta caratterizzano l’azienda della famiglia Coccia Brandimarte. L’avvio di un’attività ricettiva, la prima nella zona, contribuisce a dare slancio all’economia di un’area marginale a rischio di spopolamento e il coinvolgimento dei figli nell’attività aziendale testimonia la volontà di investire sul territorio. A caratterizzare l’azienda è anche la scelta di recuperare e commercializzare produzioni agricole dimenticate tra cui, in particolare, la roveja o pisello dei campi: È una varietà conosciuta fin dal Neolitico che l’azienda ha recuperato e che propone sia nei piatti dell’agriturismo che nella vendita al pubblico, essiccata o sotto forma di farina per polenta.
I fattori di eccellenza
- Riqualificazione storico-culturale: il recupero del vecchio edificio, realizzato utilizzando materiali della tradizione architettonica locale e puntando sulle peculiarità paesaggistiche e naturalistiche della zona rurale, permette il rilancio di un’area interna, dei valori e del suo patrimonio culturale e gastronomico.
- Forza della famiglia e prospettive future: l’imprenditrice può contare su una salda rete familiare, in cui ognuno è parte attiva. Mentre il marito segue gli aspetti amministrativi i figli sono attivamente coinvolti nell’attività agrituristica e agricola, attività grazie alle quali è garantito il loro futuro occupazionale.
- Recupero di cultivar tradizionali: la scelta di recuperare cultivar tradizionali e proporle agli ospiti in degustazione o in vendita caratterizzano e qualificano l’offerta ricettiva.
Focus
Intervista
I numeri dell’azienda
- 12 ha coltivati (di cui 6 ha/anno a rotazione)
- 4 familiari coinvolti
- 2.500 l. all’anno di latte prodotto
Agriturismo
- 8 camere
- 14 posti letto
- 35 coperti
Finanziamento pubblico
- 171.109,00 € – Misura 311 “Diversificazione verso attività non agricole” Azione A “Investimenti finalizzati alla ricettività turistica e all’adeguamento e qualificazione agrituristica” PSR Umbria 2007-2013