Produrre, mangiare, sapere: l'agricoltura consapevole

Azienda agricola Podere San Giuliano 

San Lazzaro di Savena - BO
A cura di
Annalisa Del Prete e Antonio Papaleo

Quasi in continuità con Bologna dove la millenaria Via Emilia dove incrocia il torrente Savena, si trova il Comune di San Lazzaro incastonato tra la pianura bolognese e i primi colli.  Qui si trova il Podere San Giuliano, un’azienda agricola a conduzione familiare che produce ortaggi, frutta e frumento con certificazione biologica e promuove i principi della sostenibilità e dell’accoglienza attraverso i servizi offerti dall’agriturismo e numerosi progetti di agricoltura sociale. 

L’azienda 

Dal 2000 la giovane Federica Frattini conduce l’azienda agricola di famiglia avviata negli anni ’40 e ne ha fatto un progetto di vita. Con lei, infatti, oltre al marito, lavorano in azienda diversi collaboratori provenienti da contesti geografici e sociali difficili, tra cui immigrati e soggetti con problemi psichici e/o comportamentali. All’interno del Podere, pertanto, si svolgono attività di educazione/rieducazione grazie all’organizzazione di corsi e laboratori di fattoria didattica, tirocini formativi e di intervento sul campo. Attualmente lavorano in azienda due ragazzi, uno proveniente dalla Costa D’Avorio e uno dal Ghana, che stanno concludendo un percorso di apprendimento di lavoro agricolo, e una ragazza nigeriana che, dopo il tirocinio è stata assunta a tempo indeterminato per occuparsi delle attività dell’agriturismo. 

I punti di forza

Le attività del Podere contribuiscono a comunicare e valorizzare eticamente il territorio sotto l’aspetto sociale e ambientale. Le attività introdotte in azienda sono volte a favorire lo scambio tra le diverse culture e a diffondere conoscenze sulla tradizione contadina, il cibo e l’accoglienza. È il caso del progetto Orto dello chef, con il quale sono gli stessi cuochi a prendersi cura del proprio orto. Si tratta di un’idea innovativa che rappresenta l’incontro, dal punto di vista etico e culturale, tra la produzione agricola e la trasformazione dei prodotti in cibo. Con la stessa filosofia sono realizzate iniziative di accoglienza con percorsi di inclusione socio lavorativa di soggetti svantaggiati e nelle altre forme di collaborazione attivate (es. Woofing) in cui il lavoro è un’opportunità di integrazione nel tessuto socioeconomico del territorio e un percorso di crescita personale. 

I fattori di eccellenza

  • Innovazione dei valori contadini: con l’attivazione di corsi/laboratori in azienda che ripropongono i valori della disciplina lavorativa e della tradizione culinaria contadina
  • Tutela e valorizzazione della biodiversità agricola: per l’impegno profuso nel recupero del Presidio Slowfood (carciofo) e delle varietà autoctone di frutteti (albicocche e pesche)
  • Attivazione di reti corte e lunghe: per la capacità di animare il territorio e attivare forme di collaborazione con gli operatori economici e sociali sia del territorio limitrofo (cooperative, scuole, ristoranti) che internazionali (progetti di scambio con scuole straniere, Woofing, Orto dello chef, ecc.)

Focus

Intervista

I numeri dell’azienda 

  • 8 ha di SAU 
  • 14 tirocini con immigrati 
  • 1 dipendente a tempo indeterminato 

Finanziamento pubblico 

  • Importo non disponibile – Misura 311 “Diversificazione in attività extra-agricole” PSR Emilia Romagna 2007-2013 
  • Importo non disponibile – Misura 11 “Agricoltura biologica” PSR Emilia Romagna 2014-2020 
  • 259.691,76 € – Misura 16.1 Sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del pei in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” PSR Emilia Romagna 2014-2020 

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