Innovazione viticola ed enologica con spirito rinascimentale

Azienda Agricola Barone de Cles

Mezzolombardo - TN
A cura di
Filippo Chiozzotto

La Piana Rotaliana, in provincia di Trento, è una pianura alluvionale racchiusa fra le sponde dell’Adige e quelle del Noce, i fiumi che l’hanno formata; è circondata su tre lati da alte pareti rocciose, che la proteggono dai venti freddi. L’eccezionale fertilità del terreno, unita alle importanti opere di bonifica intraprese nella prima metà del secolo scorso, ha consentito la messa a dimora di vigneti che, coltivati col sistema a filari pergolati, producono il vino “principe” del Trentino: il Teroldego. La zona è anche sede di importanti siti archeologici nonché di biotopi dall’elevato valore naturalistico 

L’azienda

L’azienda Agricola Barone De Cles è nata negli anni ’50, ma ha una tradizione centenaria; la famiglia già nel XIV secolo coltivava le vigne sulle colline attorno a Castel Cles. Oggi l’azienda dispone dell’antica Cantina Scari, attiva dal 1759, ubicata nel centro storico di Mezzolombardo. 

L’uva prodotta è conferita e vinificata nella cantina aziendale, all’interno del palazzo padronale di famiglia, a Mezzolombardo. Dal 2008 la gestione agronomica ed enologica dell’azienda è curata dal ventisettenne Giorgio Cles che, forte anche dei suoi studi in viticoltura ed enologia, ha intrapreso un percorso di riqualificazione dei vigneti aziendali in chiave storica e ambientale. 

L’azienda vinifica le uve coltivate nei vigneti di proprietà e la varietà più coltivata è il Teroldego, ma non mancano altre uve adatte ai terreni di queste zone: Merlot, Lagrein, Chardonnay, Pinot Grigio e Traminer Aromatico. 

I punti di forza

Il rispetto delle tradizioni e la cura degli aspetti ambientali e paesaggistici dell’attività agricola sono gli elementi che caratterizzano l’azienda. 

Il ricorso al finanziamento del PSR ha consentito all’azienda di realizzare interventi di ripristino della biodiversità che hanno permesso, tra l’altro, di riprodurre l’habitat dell’ululone dal ventre giallo, di eseguire interventi per la conservazione del patrimonio genetico dei vitigni storici, di adottare tecniche agronomiche capaci di ridurre l’impatto ambientale e di avviare studi pedoclimatici per l’individuazione dei vitigni più idonei da impiantare. 

La tipologia di interventi pianificati ha permesso all’azienda di instaurare stretti rapporti con agronomi e con ricercatori universitari che si aggiungono a costruiti con i produttori del territorio.  

I fattori di eccellenza

  • Ricerca e innovazione: in campo enologico, unita alla tutela e alla riqualificazione dell’habitat naturale.
  • Sinergia con le istituzioni: per la realizzazione degli interventi di riqualificazione ambientale.
  • Comunicazione e marketing: il titolare dell’azienda ha dato vita ad una società di comunicazione che si occupa esclusivamente di questi aspetti. Inoltre, anche la partecipazione all’Associazione Vignaioli e a Città del Vino è volta a far conoscere l’azienda attraverso la valorizzazione del territorio

Focus

Intervista

I numeri dell’azienda

  • 45 ha suddivisi in 3 appezzamenti principali (Maso Scari, Maso Nogarole, Castel Cles) 
  • 100.000 bottiglie/anno prodotte 
  • 9 tipologie di vino commercializzate, tra cui 3 di Teroldego 

Finanziamento pubblico 

  • 79.641,00 € – Misura 323/2 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale: riqualificazione degli habitat e sensibilizzazione ambientale in aree Natura 2000 e in siti di grande pregio naturale” PSR Provincia Autonoma di Trento 2007-2013 

Galleria fotografica

Casi correlati