A causa degli eventi estremi collegati all’urbanizzazione incontrollata e ai cambiamenti climatici e i loro effetti, il Consorzio di Bonifica Brenta negli ultimi anni ha cercato soluzioni utili a limitare i fenomeni sempre più frequenti di carenza idrica che hanno condotto anche all’abbassamento delle falde acquifere. La soluzione realizzata è rappresentata dalle Aree Forestali di Infiltrazione.
Il progetto
Considerato l’attuale contesto di cambiamento climatico, la tutela della risorsa idrica è alla base del progetto realizzato dal Consorzio di Bonifica Brenta, volto ad alimentare le falde acquifere depauperate negli ultimi decenni a causa delle pressioni sempre più ingenti (prelievi a uso agricolo, civile, industriale etc.). Il Consorzio ha realizzato 9 Aree di Infiltrazione Forestale (AFI), per un totale di circa 16 ha, che provvedono a infiltrare in falda circa 16 milioni di mc all’anno. Le AFI, dette anche boschi di ricarica, vengono realizzate con la predisposizione di trincee drenanti che richiedono terreni selezionati con precise caratteristiche quali la permeabilità e la presenza di acqua. Al loro fianco vengono posizionate delle alberature a scopo ambientale (presenza di chioma arborea) i cui apparati radicali favoriscono l’infiltrazione dell’acqua nelle falde e il miglioramento della sua qualità (denitrificazione).
I punti di forza
Uno dei punti di forza del progetto è rappresentato dal fatto che, con tale sistema irriguo, l’acqua è disponibile tutto l’anno rendendo non necessario irrigare da ottobre a marzo/aprile (tranne nel caso di colture specializzate nelle serre), con importanti effetti ambientali ed economici, soprattutto nel contesto attuale di cambiamento climatico. La sensibilizzazione del territorio sul tema della tutela della risorsa idrica avviata nel tempo ha coinvolto vari portatori di interesse (enti pubblici, regionali e provinciali, singoli agricoltori, società civile, etc.). Diversi agricoltori hanno, per esempio messo, a disposizione parte dei propri terreni per la realizzazione delle AFI mentre le società private che operano sul territorio hanno sponsorizzato in parte tali investimenti proprio in virtù dell’importanza che la risorsa idrica rappresenta nella propria attività produttiva.
I fattori di eccellenza
- Approccio ambivalente e tutela della risorsa idrica e dell’ambiente. L’utilizzo di sistemi innovativi, come le Aree Forestali di Infiltrazione, prevede la distribuzione delle acque nei mesi non irrigui all’interno di aree appositamente allestite con una rete di scoline e di diverse specie arboree e arbustive messe a dimora. In questo modo, all’azione di ricarica della falda si aggiunge anche una azione ambientale di depurazione effettuata dalle piante e dai microrganismi.
- Coinvolgimento delle comunità locali nella tutela della risorsa. Gli interventi realizzati hanno coinvolto con il tempo anche la comunità locale, compresi gli agricoltori e aziende del territorio che sempre più donano parte dei propri terreni o investono in tali interventi al fine di ricompensare la natura di una parte di risorsa considerata fondamentale per le proprie attività produttive.
Focus
Intervista
I numeri del progetto
- 9 aree di infiltrazione forestale (AFI) realizzate e 16 ha di superficie coperta
- 1 ha di canali e 706 km adibito ad AFI va a ricaricare le falde acquifere per un 1.000.000 di mc di acqua (stima)
- 20.000 € è il costo di realizzazione delle AFI (1 ha)
Finanziamento pubblico
- Importo finanziario non disponibile – Progetto Life
- Importo finanziario non disponibile – Ministero della transizione ecologica
- Importo finanziario non disponibile – Regione Veneto
- Importo finanziario non disponibile – Provincia di Vicenza