La gestione forestale sostenibile del Bosco delle Sorti della Partecipanza

Il Bosco delle Sorti della Partecipanza

Trino - VC
A cura di
Saverio Maluccio e Ilaria Borri

Il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, nella pianura vercellese, è detto anche “bosco relitto”, perché sopravvissuto fino a oggi grazie alle rigide regole di gestione dei tagli rispettate dal 1275, quando i boschi del territorio furono dati in comune proprietà ai cittadini di Trino affinché potessero utilizzarlo per ricavarne legna necessaria per la famiglia. 
Oggi il Bosco fornisce i principali servizi ecosistemici come il sequestro del carbonio, la conservazione della biodiversità, il mantenimento dell’assetto idrogeologico, i servizi culturali e ricreativi in un paesaggio fortemente antropizzato dalla presenza di risaie e aree sottoposte ad agricoltura intensiva. 

Il progetto 

Il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino è una proprietà collettiva di circa 800 soci ed è definito “delle sorti” perché è la sorte, attraverso un’estrazione, a decidere quale particella del bosco spetta a ciascun socio per prelevare il legname e ricavarne calore ed energia. 

Il bosco è gestito in parte a ceduo con governo misto e in parte a fustaia, la cui tipologia vegetazionale più diffusa è il Querco carpineto mantenuto grazie alla gestione forestale che ha anche protetto il bosco dall’invasione di specie esotiche. Parte del bosco è destinato a bosco da seme per la raccolta dei semi “autoprodotti” e messa a dimora di nuove piante appartenenti a 11 specie tra arboree e arbustive. 

Grazie al ricorso a finanziamenti pubblici nazionali ed europei negli anni sono stati realizzati interventi volti ad aumentare il valore ambientale, la biodiversità e l’utilità pubblica del bosco e a definire il piano forestale. 

I punti di forza 

I servizi ecosistemici erogati dal Bosco sono particolarmente importanti perché in grado di compensare gli impatti negativi causati dall’agricoltura intensiva e delle risaie che emettono grandi quantità di gas serra in atmosfera e rilasciano altri inquinanti derivanti dall’uso di fertilizzanti e diserbanti nel suolo. 

I fattori di eccellenza

  • Mantenimento della vegetazione tipica della foresta planiziale grazie alla conservazione delle serie vegetazionali tipiche del luogo quali il Querco-carpineto di pianura e l’Alno-frassineto. 
  • Certificazione di gestione forestale sostenibile ottenuta grazie alla realizzazione del piano di gestione e alle condizioni create dagli interventi di gestione forestale sostenibile effettuati con i finanziamenti dello sviluppo rurale. Alla certificazione è stata abbinata quella degli impatti positivi per i servizi ecosistemici: stoccaggio del carbonio e conservazione della biodiversità. 
  • Spazi ricreativi e sportivi per la presenza nel bosco di una viabilità di 28 km utilizzabili a piedi, a cavallo e in bicicletta e di un’area ginnico-sportiva. Grazie a queste infrastrutture il bosco rappresenta per i cittadini un luogo ideale dove svolgere attività ludiche e sportive in un ambiente sano e lontano dalla città. 

Focus

Intervista

I numeri del progetto 

  • 580 ha
  • 800 soci della proprietà collettiva
  • 22 particelle in cui è diviso il bosco
  • 220.000 alberi
  • 11 specie arboree arbustive delle quali il bosco e produttore di semi
  • 5.000 tonnellate di co2 assorbite ogni anno

Finanziamento pubblico 

  • 63.399,00 € – Misura 225 “Pagamenti Silvo-Ambientali” PSR Piemonte 2014-2020
  • 86.154,00 € – Misura 227 “Sostegno agli investimenti non produttivi” 4 PSR Piemonte 2014-2020
  • 9.927,00 € – Misura 16.8.1 “Piani forestali e strumenti equivalenti” PSR Piemonte 2014-2020

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