Un laboratorio di agricoltura sociale per la salvaguardia dell'agricoltura tradizionale e del territorio

Progetto “Banca del Lavoro”

Riomaggiore - SP
A cura di
Barbara Zanetti

Il territorio delle Cinque Terre ospita cinque piccoli borghi affacciati sul mare circondati da montagne antropizzate dalla costruzione di una fitta rete di terrazzamenti sostenuti da muretti a secco che hanno consentito, nell’arco di mille anni, di condurre l’attività agricola. L’abbandono dell’attività agricola, il venir meno del presidio umano a sostegno della difesa idrologica e la crescente vulnerabilità del suolo a causa dei cambiamenti climatici, hanno fatto emergere la necessità di interventi di manutenzione del paesaggio per evitare il degrado e il ripetersi di disastri ambientali. 

Il progetto 

La tutela e la salvaguardia del territorio è garantita dall’attività del Parco Nazionale delle Cinque Terre che negli ultimi anni ha trovato un alleato nella Fondazione Manarola cinqueterre O.N.L.U.S., nata su iniziativa di alcuni abitanti e sostenuta dalla popolazione locale. L’assenza di manodopera locale per le attività di recupero dei terreni e la necessità di creare un percorso di inserimento socio lavorativo per le persone svantaggiate ha portato, nell’ambito del progetto IntegrAzioni, alla creazione della Banca del Lavoro. Tramite la Banca la Fondazione ha potuto disporre di alcuni giovani extracomunitari ospitati dalla Caritas di La Spezia che hanno partecipato a un laboratorio di agricoltura sociale articolato in un corso di formazione in aula e uno in campo, sui terrazzamenti, dove hanno messo in pratica le tecniche di costruzione dei muretti e le attività di recupero dei terreni. 

I punti di forza 

L’esperienza formativa, in aula e in campo, ha permesso di apprendere un mestiere ma anche di essere assunti da alcune aziende del territorio. Tuttavia, il risultato più interessante è da ricondurre alla costituzione di una cooperativa sociale (i cui soci sono quasi tutti immigrati che hanno partecipato al percorso formativo) che presta servizi di interventi di manutenzione in comodato gratuito alle imprese del luogo che li richiedono. Il costo dell’intervento è a carico del Parco che riconosce alle aziende il ruolo di custodi e quindi il loro contributo al mantenimento del territorio e del paesaggio. 

Data l’impostazione del progetto un punto di forza è rappresentato dalla sua la replicabilità in altri contesti territoriali analoghi. 

I fattori di eccellenza  

  • Approccio dal basso: la Banca del lavoro è uno strumento nato per soddisfare il duplice fabbisogno di garantire la manutenzione e la tutela del paesaggio e favorire l’integrazione socio lavorativa di immigrati e persone in condizioni di disagio. 
  • Rete: la Banca del lavoro trova il suo sostegno nella rete costituita da vari soggetti che contribuiscono a vario titolo al suo funzionamento (Parco Nazionale, la Fondazione, la Caritas, il Carispe, le organizzazioni professionali, la popolazione locale, ecc.). 
  • Formazione: la formazione in aula e in campo dà luogo a un laboratorio di agricoltura sociale capace di favorire l’integrazione e l’inclusione degli immigrati e delle persone con comprovato disagio economico. Il modello del laboratorio è replicabile in altri contesti 

Focus

Intervista

I numeri del progetto 

  • 7.809 mq i terreni disboscati 
  • 418,50 mq i muri ricostruiti 
  • 3.053 mq terreni assegnati a 4 aziende locali private 
  • 4.953 mq terreni in fase di assegnazione alla Cooperativa Agricola Cinque Terre 
  • 2 corsi di formazione 
  • 53 lavoratori tra italiani e immigrati 

Finanziamento pubblico 

  • Nessuno 

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