Riportare l'agricoltura al suo ruolo di presidio del territorio

Recupero delle terre incolte

Provincia di La Spezia
A cura di
Alberto Sturla

La Val di Tara presenta una scarsa densità demografica alimentata da un progressivo abbandono del territorio. Tuttavia, già dai primi anni Novanta ha avviato un percorso di riqualificazione del contesto locale volto al recupero e alla valorizzazione delle principali filiere locali della carne e del latte bovino. Si tratta di interventi che hanno alimentato tra gli agricoltori, gli amministratori e nella comunità locale la consapevolezza che le produzioni sostenibili permettono di ottenere risultati economici e ambientali.  

Il progetto 

Il progetto di cooperazione Recupero delle terre incolte prende le mosse dalla preoccupazione nei confronti del progressivo abbandono del territorio montano e rurale e dell’attività agricola che contribuiscono a elevare i rischi naturali idrogeologici e di incendio. Da questa consapevolezza nasce il progetto di cooperazione coordinato dal Gal Provincia di La Spezia il cui scopo è contrastare il fenomeno dell’abbandono del territorio agricolo e forestale, incentivando il recupero delle terre abbandonate e le attività produttive e valorizzare delle produzioni locali per ridare agli agricoltori il ruolo di “custodi del territorio” che gli compete. Le attività dirette al recupero delle terre incolte sono state indirizzate nei settori dell’orticoltura, viticoltura, frutticoltura, cerealicoltura, olivicoltura e alle filiere del legno e del latte. 

I punti di forza 

L’esperienza dei progetti dimostrativi ha dimostrato che è possibile attivare percorsi collaborativi per la gestione del territorio e che la conseguente creazione del partenariato può potenzialmente evolversi verso filiere più strutturate. 

La coltivazione di varietà locali ha contribuito ad accrescere la sostenibilità delle produzioni locali, riducendo l’uso di input chimici e propiziando la riscoperta di pratiche agronomiche tradizionali che, in genere, sono anche più sostenibili. 

I fattori di eccellenza 

  • Sviluppo sostenibile: i progetti dimostrativi hanno permesso di avviare la produzione di antiche varietà di frutta e cereali tipici e promuovere tecniche agroecologiche idonee per i piccoli produttori locali mostrando che è possibile creare valore economico e ambientale anche al di là delle filiere dell’allevamento. 
  • Responsabilità Sociale: il recupero delle varietà antiche ha interessato la popolazione sia in qualità di destinataria di azioni di educazione ambientale, sia coltivando nei propri giardini le piante da frutto messe a disposizione dal Comune di Rocchetta Vara. L’azione dedicata al grano bianco ha inoltre permesso di riattivare la comunità di agricoltori custodi, impegnati in prima persona a conservarne il genoma. 
  • Cooperazione: grazie al confronto tra i GAL sono stati messi in atto interventi mirati a rispondere alle esigenze del territorio mentre i progetti dimostrativi hanno potuto beneficiare di due realtà associative: la comunità del cibo del grano bianco di Suvero e l’associazione per la valorizzazione della Patata di Pignone. 

Focus

Intervista

I numeri del progetto 

  • 125 ha di terreno recuperati 
  • 23 beneficiari 
  • 11 posti di lavoro creati 

Finanziamento pubblico 

  • 1.383.883,21 – Misura 4.2.1 “Cooperazione interterritoriale e transnazionale” PSR Liguria 2014-2020 

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