Nepi, in provincia di Viterbo, è situata ai piedi dei monti Cimini e Sabatini. Il territorio, caratterizzato da gole e burroni e ricco di biodiversità animale e vegetale, si inserisce nel bacino idrografico del fiume Treja. Dal punto di vista produttivo il territorio concentra situazioni di eccellenza sotto molteplici aspetti: alti tassi di imprenditorialità e attività favoriti dalla vicinanza alle grandi reti, zona dinamica e organizzata in grado di valorizzare le proprie risorse.
L’azienda
L’azienda nasce nel 1981 per volontà del papà degli attuali soci imprenditori e con il passare degli anni è cresciuta sia in termini di superficie sia di capi allevati. La passione per il mondo agricolo è stato uno degli elementi che ha spinto i fratelli Palombini a proseguire l’opera avviata dal padre a cui hanno unito aspetti legati alle loro spiccate capacità imprenditoriali. L’indirizzo produttivo è zootecnico e volto alla produzione del latte e le colture praticate (mais, erba medica ed erbai in genere) sono in funzione dell’allevamento. A queste attività si affianca la produzione di energia elettrica attraverso la cogenerazione di biogas.
I punti di forza
L’instabilità del prezzo del latte e il tendenziale aumento dei costi di produzione hanno portato i fratelli Palombini a diversificare l’attività aziendale con la realizzazione di un impianto di biogas per la produzione di energia elettrica. L’investimento oltre a fruttare all’azienda il 50% del fatturato, ha contribuito a ridurre l’emissione di gas a effetto serra e a migliorare l’impiego dei liquami nella fertilizzazione, riducendo l’uso di concimi di sintesi. In un contesto produttivo in cui le spese per gli input della produzione, soprattutto quelli energetici, sono una voce consistente del bilancio aziendale, l’autoproduzione di energia permette di realizzare maggiori margini di profitto.
Punto di forza dell’azienda, infine, è la fitta rete di rapporti instaurati sul territorio, soprattutto con il mondo della ricerca (ENEA, le Università della Tuscia e La Sapienza, CRPA, ANPA).
I fattori di eccellenza
- Innovazione nella gestione: la diversificazione dell’attività agricola ha consentito un reddito aziendale stabile anche nel lungo periodo, in sintonia con un corretto sviluppo ambientale con impatto positivo anche sul territorio.
- Rete di contatti: per la costruzione di una rete di collaborazioni con il mondo della ricerca, professionale e istituzionale.
- Forte e motivata capacità imprenditoriale: nell’accogliere in maniera positiva il trasferimento nel mondo agricolo di processi e tecnologie nati per il mondo industriale.
Focus
Intervista
I numeri dell’azienda
- 134 ha di superficie di cui 17 a boschi e i restanti a seminativi
- 3 impianti di cogenerazione del biogas
- 750 KW e di potenza installati per la produzione di energia elettrica
- 500 circa i capi di bestiame allevato
- 5.500 Kg/giorno di latte conferito
Finanziamento pubblico
- 316.000,00 € – Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” PSR Lazio 2007-2013
- 200.000,00 € – Misura 311 “Diversificazione verso attività non agricole” PSR Lazio 2007-2013
- 50,00 € circa per UBA – Misura 215 “Benessere animale” PSR Lazio 2007-2013