La valorizzazione delle carni attraverso la filiera corta

La macelleria mobile

San Martino in Colle - PG
A cura di
Michela Ascani

L’area di San Martino in Colle, nel comune di Perugia, è situata al limite sud del territorio del capoluogo. Il territorio è suddiviso in una parte pianeggiante e in una collinare; il fiume Tevere ne segna il confine con il comune di Torgiano. Si tratta di un territorio caratterizzato da un forte sviluppo agricolo, con vaste coltivazioni di tabacco, mais e vite. Molto diffuso è l’allevamento di suini e bovini.

Il progetto

Il Consorzio Produttori Carne Bovina Pregiata delle Razze Italiane è nato nel 1982 a San Martino in Colle per promuovere e valorizzare, attraverso la tracciabilità e la valorizzazione della filiera produttiva, le carni derivate dalle 5 razze italiane da carne: Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica. Con il contributo del PSR Umbria il consorzio ha realizzato il progetto sperimentale Strumenti di valorizzazione delle carni bovine di qualità attraverso la filiera corta volto a migliorare la competitività delle aziende di piccole dimensioni del comparto zootecnico, attraverso la sperimentazione di tecnologie innovative per la lavorazione delle carni su una macelleria mobile. L’utilizzo del mezzo itinerante ha lo scopo di facilitare la vendita diretta delle piccole aziende. 

I punti di forza

Il partenariato multidisciplinare ha permesso di introdurre innovazioni di processo, di prodotto e di organizzazione. La prima è collegata alla sperimentazione di tecniche innovative di frollatura volte a migliorare la qualità delle carni e alla realizzazione di un prototipo mobile per la preparazione e la surgelazione delle carni, finalizzato alla vendita diretta. La macelleria mobile, infatti, viene affittata agli allevatori che intendono partecipare ai mercati itineranti o che non dispongono di un laboratorio di trasformazione e/o di un punto vendita aziendale. L’innovazione di prodotto è rappresentata dal confezionamento di prodotti porzionati, pronti per la cottura, con lo scopo di di restituire valore aggiunto alle produzioni degli allevatori medio-piccoli. L’innovazione organizzativa ha riguardato il potenziamento della filiera corta. 

I fattori di eccellenza

  • Innovazione e tutela delle varietà bovine pregiate autoctone: il progetto, finalizzato a valorizzare le carni bovine di qualità da razze italiane autoctone ha permesso l’introduzione di innovazioni di processo, di prodotto e di organizzazione, che hanno consentito di aumentare la redditività delle aziende, conservando biodiversità. 
  • Rafforzamento della filiera corta: l’intervento realizzato ha offerto alle aziende l’opportunità di adottare il canale della vendita diretta, grazie al prototipo di macelleria mobile, e di inserirsi in canali alternativi alla GDO. 
  • Innovazione a servizio dei piccoli imprenditori: grazie alla realizzazione del progetto i piccoli produttori hanno migliorato i processi produttivi – sperimentazione sulla frollatura – e incrementato la vendita diretta, garantendo al consumatore un prodotto di qualità a Km 0. 

Focus

Intervista

I numeri del progetto

  • 1 Consorzio 
  • 2 Centri di Ricerca 
  • 5 Aziende zootecniche 

Finanziamento pubblico 

  • 281.577,00 € – Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale” PSR Umbria 2007-2013 

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